martedì 18 gennaio 2011

ilbandito


Ogni tanto vado in bagno. Oltre ad espletare i bisogni fisiologici, leggo, scrivo, fumo e mi rilasso. In bagno? E dove se no? Ultimamente sto leggendo un libro sulla mitologia classica che narra di vicende tipo Giasone e gli argonauti. Nel luogo di lavoro sono privo di questo eridume per cui mi accompagno con riviste ben più prosaiche dove spiccano articoli di gossip, chirurgia estetica (chi si rifà le tette, chi il naso, chi – pare sia l’ultimo grido – le natiche – e così viene davvero da gridare), gli oroscopi, le lettere del cuore e cagate simili. Sfoglio e piuttosto raramente mi soffermo. Eppure, involontariamente, capita di imbattersi in articoli di rilevanza epocale come la scorsa settimana. Articolo redatto da una famosa sociologa, sessuologa, canperlaiologa e tuttologa (intuisco anche solerte pompinarologa). Argomento: l’amicizia. La tizia rimarca come, in amicizia, sia più facile accorrere presso gli amici in difficoltà piuttosto che appresso a quelli che stanno in condizioni di tranquillità emotiva. Non ci sarebbe la competizione… Allora mi sono fatto una domanda: com’è che, quando sono caduto in disgrazia presso l’universo inclinato dei benpensanti moralisti, mi sono trovato solo, nella disperazione più cupa, ho trovato intorno a me solamente il nulla? Facile fare gli amici quando tutto va bene. Cosa costa in realtà? Ma quando uno come me viene bandito, frequentarlo significa compromettersi, infettarsi. Perciò, sulla base della mia esperienza, la su citata coglionologa ha detto una solenne minchiata. La volete una nota positiva in calce? Tutto sommato, queste riviste da bagno femminile non sono completamente e soltanto leggere dato che, permettono ai masturbatori mentali come me di svolazzare pindaricamente anche più in là dello stesso Giasone e dei suoi argonauti.

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